Archivio Sensibile

Sensitive Archive

The contribution of SPORES to the Sensitive Archive in Lecce proposes an innovative approach that, thanks to the use of the most advanced technologies, evolves the very concept of a museum. The content is that of Baratto, founded in Carpignano in 1974, considered by theatre theorists and cultural anthropologists to be one of the most significant experiences in contemporary theatre. Anticipating some aspects of the spatial revolution of the digital, witnessed by the metaverse and web 3.0, the concept designed for the virtual archive of Baratto is configured as a distinctive project at an international level. In fact, it doesn’t just attempt to be spectacular, but to address a new epistemological approach, one that is less harsh, and more open to experimentation as it was first conceived by Goethe: grafted onto a place, open to the unexpected, and to unexpected logical connections.

Between 20 and 25 February 2023 Andrea Carraro will meet with Eugenio Barba and Julia Varley, finalising the practical approach of the project. On these dates CarraroLAB, in collaboration with the sociologist Emanuele Amoruso, will carry out inspections in the municipality of Carpignano, to take 360° photographs and videos, collecting the testimonies of some key figures of the Baratto. The purpose of the archive is not to describe the historical events linked to the story, but to bring the event to life through the memories of the people of Carpignano who experienced it. These voices will in fact be the background to archive images of the Barter of 1974, inserted within virtual spaces created from the 360° photographs taken in the field.

The result is intended to be a map of virtual places, freely navigable, where the user encounters archive images narrated from the point of view of the people who experienced the Baratto, not as a historical event, but as a significant moment in their lives.

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Archivio Sensibile

Il contributo di SPORES all’Archivio Sensibile di Lecce propone un approccio innovativo, che grazie all’uso delle tecnologie più avanzate, evolve il concetto stesso di museo. Il contenuto è quello del Baratto, nato a Carpignano nel 1974, considerato tra le più significative esperienze del teatro contemporaneo da teorici del teatro e antropologhi culturali. Anticipando alcuni aspetti della rivoluzione spaziale del digitale, testimoniata dal metaverso e il web 3.0, il concept pensato per l’archivio virtuale del Baratto si configura come un progetto distintivo a livello internazionale. Non si tenta, infatti, di spettacolarizzazione soltanto, ma di indirizzare ad un approccio epistemologico nuovo, meno duro, e più aperto alla sperimentazione come venne per la prima volta concepita da Goethe: innestata in un luogo, aperta all’imprevisto, e a collegamenti logici inaspettati.
Tra il 20 e il 25 febbraio 2023 Andrea Carraro si confronta con Eugenio Barba e Julia Varley, finalizzando l’approccio pratico del progetto. In tali date CarraroLAB, in collaborazione con il sociologo Emanuele Amoruso, fa dei sopraluoghi nel comune di Carpignano, per realizzare fotografie e video a 360°, raccogliendo le testimonianze di alcune figure chiave del Baratto. Il fine dell’archivio non è quello di descrivere gli avvenimenti storici legati alla vicenda, ma di rendere vivo l’avvenimento tramite il ricordo dei carpignanesi che sperimentarono l’evento. Tali voci saranno infatti lo sfondo di immagini d’archivio del Baratto del 1974, inserite all’interno di spazi virtuali ricavati dalle fotografie 360° fatte sul campo.
Il risultato vuole essere quello di una mappa di luoghi virtuali, navigabili liberamente, in cui l’utente incontri immagini d’archivio raccontate dal punto di vista delle persone che hanno vissuto il Baratto, non come un avvenimento storico, ma come un momento sensibile della propria vita.

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